Bastoncini da trekking

Bastoncini da trekking: come sceglierli e usarli

Come scegliere e usare i bastoncini da trekking

I bastoncini da trekking – detti anche bacchette o paletti – sono sempre più usati dagli escursionisti, esperti o meno. La ragione del loro successo è triplice:

  1. rendono più sicura la camminata, favorendo la stabilità soprattutto in discesa e sui terreni più accidentati;
  2. riducono l’impegno fisico delle gambe, e dunque ritardano affaticamento e debito d’ossigeno particolarmente in salita;
  3. contribuiscono a tenere in forma il sistema muscolare delle spalle, del petto, delle braccia e quello dorsale.

Come scegliere i bastoncini da trekking

Trovare i bastoncini da trekking più adatti al tuo fisico e al tuo tipo di camminata è più facile di quanto pensi. Bisogna semplicemente tenere d’occhio questi aspetti.

  • La lunghezza – Esistono riferimenti generici sulla lunghezza che i bastoni devono avere rispetto al proprio corpo, ma è sempre bene misurarla direttamente quando li si prova. Indipendentemente che siano regolabili o meno, quando li impugni puntandoli a terra il braccio ed il gomito devono disegnare un angolo di 90 gradi.
  • Fissi o regolabili – Generalmente più le bacchette sono “complesse” e più pesano; ad esempio sul carico incide il fatto che siano adattabili, o che siano dotate di ammortizzatori per assorbire gli urti (funzione che riteniamo superflua e che sconsigliamo vivamente).
    • La scelta, soprattutto per i primi acquisti, dovrebbe ricadere sulle soluzioni regolabili. Se sei più esperto puoi rivolgerti ai bastoncini da trekking fissi, generalmente più leggeri, ma occhio a misurarli con precisione sulla tua altezza e attenzione che siano dotati di doppia impugnatura (il perché lo capirai più avanti, nel paragrafo in cui spieghiamo come vanno usati).
  • Tipi di bacchette– Esistono due tipi principali di bastoni: quelli da trekking e quelli da nordic walking. Le due attività, sotto questo profilo, non sono compatibili: limitati alle soluzioni espressamente progettate per l’escursionismo tradizionale.

Quali sistemi di bloccaggio preferire

I bastoncini da trekking regolabili più diffusi adottano tre differenti tipi di meccanismo di regolazione.

A morsetto – Il sistema impiega una levetta esterna per allentare e stringere i paletti che compongono il bastoncino. È questa la soluzione preferibile, sia perché la regolazione è più semplice e immediata (anche quando indossi i guanti da neve), sia perché sono più resistenti e longevi.

A pulsante – Ottima alternativa alla precedente, tendenzialmente più leggeri e anche più economici, assicurano una discreta durata e una sufficiente semplicità d’uso. Ma sono più esposti a bloccaggi causati da sabbia / terra e ossidazione provocata dall’acqua, e la loro estensione è generalmente regolabile sono in 3 / 4 posizioni predeterminate.

A rotazione – Sono quelli più a buon mercato, e tutto sommato svolgono bene il loro mestiere. Ma il meccanismo che consente di adattare la lunghezza con il tempo e con l’uso è molto più soggetto ad inconvenienti. Non ci sentiamo di consigliarli.

Come usare i bastoncini da trekking durante l’escursione

Come usare i bastoncini da trekking

Abbiamo già detto che per assicurarti la migliore postura in camminata è bene regolare i bastoncini da trekking in modo che, una volta in mano e puntati a terra vicino ai piedi, facciano disegnare al braccio un angolo retto.

A questa prassi ci sono due casi che fanno eccezione:

  • Utilizzo in salita – Accorcia leggermente i paletti, indicativamente di 5 / 10 centimetri, in funzione del grado di pendenza. In questo modo avrai possibilità di fare più presa sul terreno e non dovrai assumere posizioni innaturali. Se i paletti non sono regolabili, dovrebbero avere due diverse impugnature: il loro utilizzo è funzionale proprio a questa esigenza.
  • Impiego in discesa – Al contrario, in questo caso conviene allungarli sempre più o meno di 5 o 10 cm. Potrai così non solo tenere il corpo in posizione eretta (se la pendenza fosse elevata saresti costretto a chinarti notevolmente in avanti per poterli puntare), ma ti assicurerai anche maggiore stabilità (con minor rischio di scivolare / inciampare).

La curva di apprendimento è abbastanza rapida, dopo una o due escursioni viene naturale usarli efficacemente. Normalmente andrebbero usati puntando il bastone destro all’altezza del passo fatto con la gamba sinistra, e viceversa.

Nei passaggi più impegnativi può tornare utile piantare i due paletti alla stessa altezza e fare due passi, di volta in volta.

Ci preme infine fare una calda raccomandazione: non infilare mai le mani dentro i lacci di cui sono dotati quasi tutti i bastoncini da trekking all’altezza dell’impugnatura. O almeno non farlo lungo sentieri accidentati e con dislivello accentuato: se il bastone si incastra sul terreno o fra le rocce può provocare un’imprevista perdita di equilibrio. E, peggio ancora, in caso di caduta potrebbe causare distorsioni o fratture agli arti superiori o alle spalle.

I materiali

La composizione dei bastoncini da trekking è un fattore determinante per il loro peso, molto più che non il tipo di meccanismo di regolazione.

Vediamo quali sono i materiali più utilizzati, quale differenza fanno in termini di prezzo, e quali assicurano maggiore leggerezza.

  • Alluminio – Si tratta sicuramente della soluzione più economica e, al contempo, più durevole. Il loro peso normalmente parte da 250 grammi ad unità (da moltiplicare per due, mezzo chilo o più da portare nello zaino). Possono avere un diametro che varia dai 10 ai 15 millimetri: maggiore lo spessore, minore la probabilità – in verità sempre alta – che possano piegarsi (difficile rimetterli in asse).
  • Vari materiali – Una buona scelta in termini di peso e resistenza, perché vengono utilizzate composizioni più robuste nelle sezioni che vengono sottoposte ad un maggior carico, e più leggere nelle altre.
  • Carbonio – Il materiale è in grado di assicurare eccellenti prestazioni sia in leggerezza che in resistenza, ma qui il costo sale sensibilmente. Attenzione: sul mercato si trovano frequentemente paletti in carbonio, il cui peso tuttavia è del tutto paragonabile all’alluminio ed ai materiali compositi. Perché, in questo caso, pagare di più?

Altre componenti

Discorso a parte meritano l’impugnatura e i diversi materiali di cui è fatta. Ce ne sono di ergonomiche, in sughero (più costose ma durevoli e confortevoli, soprattutto in estate), in schiuma (assorbono il sudore), in gomma (espongono maggiormente al rischio di vesciche alle mani, in particolarmente nelle giornate più calde).

I cestini sono le “piattine” che si fissano poco sopra il puntale. Impediscono ai bastoncini da trekking di affondare in fango e neve. Generalmente sono sostituibili, anche per adattarsi meglio al fondo.

Le punte sono frequentemente realizzate in ferro o in acciaio. I puntali in gomma, talvolta forniti come accessori da fissarsi a mo’ di coperchietti su quelli originali, tornano utili su terreni rocciosi e sull’asfalto. Si perdono facilmente, è giusto che tu lo sappia.

Bastoncini da trekking: utili non solo in camminata

Abbiamo già parlato dei vantaggi offerti dai bastoncini da trekking, in tema di sicurezza e comfort. Ma non sempre ci si ricorda che possono tornare utili in molte occasioni particolari. Quali?

Ad esempio nell’attraversare i guadi (l’importante è puntarli con sicurezza sul fondale dei corsi d’acqua e non sulle rocce in superficie). E permettono di superare in scioltezza profonde pozzanghere senza sporcare gli scarponi da trekking, o ostacoli come tronchi caduti sul sentiero.

Non basta: nelle salite più ripide, o nel superamento di grosse rocce, assicurano quella spinta in più che serve quando l’affaticamento fisico si fa sentire.

E possono essere impiegati anche come paletti per la tenda, economizzando sul carico dello zaino nelle escursioni di più giorni, o come aste per bandiere di segnalazione quando è necessario assicurarsi la massima visibilità (durante un soccorso, ad esempio, o nel camminare lungo strade percorse dalle automobili).

È tutto, crediamo. C’è solo da sottolineare che non tutti amano i bastoncini da trekking: nonostante i benefici, c’è chi preferisce la camminata senza supporti.
Nulla da eccepire, a meno di situazioni dove il pericolo di scivolare è elevato e la sicurezza è a rischio.

A proposito: tu li usi? O almeno, li porti nello zaino sempre con te? Facci sapere nei commenti (che naturalmente puoi usare anche per chiedere ulteriori chiarimenti).

Commenta