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Escursione Antica Monterano – La città fantasma

Escursione Antica Monterano, chiamata “la città fantasma”: uno dei trek più avvincenti nel territorio laziale


Sì, l’escursione Antica Monterano – chiamata anche “la città fantasma” o “la città morta” – è una delle più divertenti e appassionanti fra quelle del Lazio. Il perché è presto detto: i sentieri praticabili sono diversi e con differenti gradi di difficoltà, la natura è rigogliosa e per gran parte incontaminata (siamo in una riserva), di punti di interesse ce ne sono a sufficienza per coprire due o più giorni di cammino. Partiamo?

Il paese fantasma è quel che resta dell’attuale Canale Monterano, distante pochissimi chilometri (5 minuti in auto). La città fu precipitosamente abbandonata nel diciassettesimo secolo: la popolazione, si narra, sfuggì ad un’epidemia malarica rifugiandosi a Roma e nei territori vicini. In realtà il declino di Monterano si lega a numerosi altri eventi, compresi i desideri di conquista dei francesi e la continua competizione con la vicina Tolfa.

Escursione Antica Monterano: la bellezza ed il mistero

L’escursione Antica Monterano non può prescindere da una visita alla città fantasma: il fascino e la suggestione dei ruderi dell’architettura barocca, che sembrano spuntare fuori dal nulla, abbandonati da secoli ma ancora parzialmente intatti, sono assoluti. In particolare alcuni “monumenti”, vere e proprie opere d’arte, come quelli progettati o realizzati dal Bernini.

Fra questi spiccano l’imponente “fontana del leone“, che decora un’intera facciata del Palazzo Ducale, l’incantevole chiesa di San Bonaventura e la “perfetta” Fontana Esagonale. Alcuni elementi sono solo copie, gli originali sono conservati presso il comune di Monterano, ma per farsi rapire dall’immaginazione e fare un immersivo viaggio nel tempo è sufficiente non pensarci.

Escursione Antica Monterano: la natura, gli etruschi, i corsi d’acqua

Ma l’escursione Antica Monterano non è soltanto la città fantasma, è molto di più. La riserva omonima è uno scrigno di soprese poco distanti l’una dall’altra. Per intenderci, il sentiero tipico che normalmente si affronta e che ha una lunghezza di una dozzina di chilometri, parte direttamente da una cascata: la Diosilla, dove l’acqua e le rocce assumono mille colori (si va dal rosso al blu, passando per il verde ed il bianco), deve la sua originalità alla notevole presenza di zolfo nel terreno.

Il sentiero “tradizionale” dell’escursione Antica Monterano incontra subito dopo, a proposito di zolfo, la “zolfatara” (viene chiamata proprio così, e non “solfatara”). Qui sorgenti di acqua bollente emergono dal terreno e gorgheggiano, per uno spettacolo che non può passare inosservato. Come anche l’odore intenso e penetrante, che può dar fastidio ma che ci lascia a poche centinaia di metri di distanza.

Si cammina ancora un po’ per incontrare il fiume Mignone, corso d’acqua che con le piogge può assumere un’imponente (e a volte pericolosa) massa d’acqua. Fortunatamente è presente un ponte per superarlo, ma a breve distanza di dovrà comunque guadare un piccolo canale che gli fa da affluente.

Risalendo il sentiero, in alcuni tratti più impegnativo non tanto per il dislivello comunque moderato, quanto piuttosto per il fondo spesso fangoso e scivoloso, si incontrano poi una necropoli etrusca antica di 3.000 anni ed un vecchio fontanile (la Banditaccia). Questo è il posto migliore per fare una sosta ristoratrice e mangiare qualcosa di buono portato da casa.

Dati tecnici dell’escursione

Come dicevamo, l’escursione Antica Monterano non è una ma tante: di percorsi praticabili ce ne sono diversi e quello di cui abbiamo parlato in questo articolo è solo uno dei tanti, forse il più famoso.

Il sentiero in questo caso è classificabile con difficoltà escursioni E (Escursionistico): può risultare faticoso, il dislivello è contenuto ma concentrato in pochi tratti, c’è da affrontare un guado. Tutto sommato, comunque, si tratta di un’attività semplice e alla portata di chiunque abbia un discreto stato di forma fisica.

Molto utili, per i punti più scivolosi a causa del fondo argilloso, i bastoncini. Fondamentale portare con sé una buona scorta d’acqua nelle stagioni più calde: 1,5 / 2 litri, conservandone un po’ per il rientro (quasi completamente esposto al sole). C’è comunque una fontanella di acqua potabile nei pressi della Fontana Esagonale del Bernini.

Allora, pronto per l’escursione Antica Monterano? Se sì dai un’occhiata al nostro calendario dei trek: se sei fortunato ce n’è uno programmata proprio per il prossimo fine settimana!

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